17/11/09

Quanto siete bravi?

«Ma che diritto ho io, che non ho mai scritto durante tutta la mia vita un solo racconto di successo, cioè che abbia venduto, che abbia fatto soldi, di parlarvi in questo modo? Mi sento un impostore. Io sono solo un dilettante della letteratura, non un professionista, come un fisico nucleare per passatempo. Come se non bastasse sono anche un poeta. Con quale impudenza me ne vengo in un istituto scolastico a insegnarvi a scrivere? Persino a vendere?! Dopotutto potrebbe benissimo esserci Einstein al mio posto. Lui almeno sa suonare il violino, e a quanto pare piuttosto bene.
Ma questo non è tutto, e quindi mi permetto di obiettare.
Hemingway iniziò pendendo dalle labbra di Gertrude Stein e di Ezra Pound. Imparò moltissimo da loro. Poi se ne andò e sfruttò quel che aveva imparato, tanto da provocare il disgusto di Gertrude, almeno dicono. E lei ha scritto perlomeno un magnifico racconto. Pound neanche uno. Tuttavia Hemingway non è un cattivo poeta e avrebbe potuto essere migliore.
Così se lo fecero loro non possiamo, ragionevolmente, farlo anche noi? Andrò sino al limite della questione, ammesso che io concepisca un qualche limite. Dal mio discorso forse potrete raccogliere uno o due punti e farne buon uso. Male che vada avremo preso in giro le fiduciose autorità che mi hanno invitato qui mentre voi vi fate una risata» (William Carlos Williams).

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