05/11/09

poeti sulle nuvole

Molte persone pensano che i poeti siano dei sognatori. Forse perché credono che nelle loro parole, nei loro versi, riga dopo riga, i poeti costruiscano delle incredibili macchine per volare. Già nei tempi più lontani ci sono stati degli uomini che volevano imitare il volo degli uccelli. La maggior parte di loro, provando e riprovando, alla fine è morta precipitando al suolo da una montagna o da un palazzo. Questo farebbe pensare che anche molti poeti allora siano destinati a cadere e a farsi male. È certamente possibile, anche perché oltre alle poesie belle ci sono anche quelle brutte. Bisogna dire che non si nasce poeti, ed è anzi più probabile che si muoia senza esserlo mai stati. Fatto sta che molte persone scrivono poesie. Il più delle volte le scrivono per qualcuno che c’è o che c’è stato, oppure che non c’è, ma che vorrebbero che ci fosse. La maggior parte delle poesie vengono scritte per amore. La passione amorosa sembra ispirare le persone che così, con tanta pazienza, prendono carta e penna e cominciano a scarabocchiare parole e frasi che alla fine della riga difficilmente finiscono con un punto. I più intrepidi e forse anche più bravi nascondono i numeri nelle parole, contano le sillabe, finiscono i versi con delle rime. La rima è la cosa più rischiosa che un poeta possa maneggiare, può esplodere come un fiore, ma può anche distruggere tutta la poesia. Insomma, la vita del poeta, come quella di chi prova a volare, non si può dire certo facile. Il pericolo può essere dietro ogni parola come al di là di una nuvola. Si racconta però di un poeta che viveva sulle nuvole che non aveva paura di cadere e tantomeno di far scoppiare le poesie come fossero delle bombe. Come carta usava il buio della notte e come inchiostro la luce delle stelle, con le nuvole invece cancellava gli errori. L’unico inconveniente era che ogni tanto gli uccelli, volando tra le parole, scombinassero il senso di quello che aveva scritto. Quando sorgeva il sole le sue poesie sparivano dal cielo. Quando tornava la notte, ogni volta, lui ricominciava a scrivere nuove poesie. Nessuno è mai riuscito a leggerne una. Non si sa neanche se questa storia sia vera, perché molti mettono in dubbio che qualcuno possa vivere sulle nuvole. Ma non è forse così anche per tutte le poesie? C’è chi ci crede e chi no. C’è chi vuole volare e chi non vuole. Tutti sanno che i sogni non sono la realtà. Questo è facile. Pochi credono che i desideri si possano realizzare. Questo è più difficile. Nessuno sa guardare sogni, desideri e realtà, come se fossero parti della vita che hanno uguale importanza. Questo è impossibile, i poeti sono gli unici a provarci. Chi ci riesce vive sulle nuvole e nessuno lo sa.

(Raffaele Di Pietro)

Nessun commento: